Vacanze in barca a vela senza skipper: quando serve la patente
Quando si programma una vacanza in barca a vela, avere uno skipper a bordo può essere una necessità, per chi non ha le conoscenze tecniche necessarie per guidare il mezzo, o anche una precisa scelta, per vivere la vacanza senza doversi occupare di condurre la barca, vivendo ogni momento in piena libertà e spensieratezza.
Quando si decide di optare per una vacanza in barca a vela, quindi, la prima decisione da prendere è se affittare la barca senza equipaggio (locazione), oppure completa di equipaggio (noleggio).
Se si decidere di condurre la barca in autonomia, è utile, poi, comprendere quando e in che condizioni è necessario possedere una patente nautica per poter navigare.

Patente nautica: a cosa serve e quando è necessario conseguirla
Conseguire la patente nautica è un modo per migliorare la propria conoscenza della barca ma anche del mare e dei principi di navigazione. Il programma necessario per conseguirla, infatti, è molto vasto e spazia dalle correnti alle maree, dai segnalamenti marittimi alla meteorologia. Un programma, quindi, che trasferisce una conoscenza profonda del mare e che consente di navigare con maggiore padronanza e sicurezza.
La reale abilità nel condurre la barca la si matura poi via via con l’esperienza sul campo, uscendo in mare e navigando.
Ma quando è obbligatorio possedere una patente nautica per navigare?
Su questo fronte la legislazione è complessa ed ha subito negli anni numerose modifiche.
Essenzialmente il nostro Codice della Nautica indica tre tipi di unità da diporto:
- I “natanti da diporto”, ovvero qualsiasi unità a remi, a motore o a vela la cui lunghezza non oltrepassi i 10 metri.
- Le “imbarcazioni da diporto”, ovvero quelle barche la cui lunghezza è compresa tra 10 e 24 metri (questa tipologia comprende la maggior parte delle barche a vela e a motore impiegate per fini turistici o agonistici).
- Le “navi da diporto”, ovvero tutte le unità da diporto con una lunghezza che va oltre 24 metri.

L’obbligo di patente nautica in base alla lunghezza della barca
In Italia è possibile condurre natanti da diporto e imbarcazioni da diporto senza l’obbligo di patente nautica, ma solo in determinate condizioni. Invece l’obbligo di possedere la patente nautica vige sempre e comunque per le barche superiori ai 24 metri di lunghezza.
L’obbligo di patente nautica in base alla potenza del motore e alla cilindrata dell’imbarcazione
Un altro importante parametro è la potenza del motore dell’imbarcazione. Se il motore supera i 30 kilowatt o a 40,8 CV vige sempre l’obbligo di guida con patente nautica.
Per condurre senza patente le unità da diporto, di lunghezza non superiore a 24 metri, è anche necessario che la cilindrata del motore non superi:
- i 750 cc, se a carburazione o iniezione a due tempi;
- i 1.000 cc, se a carburazione o a iniezione a quattro tempi fuori bordo;
- i 1.300 cc se a carburazione o a iniezione a quattro tempi entro bordo;
- i 2.000 cc se a ciclo diesel non sovralimentato;
- i 1.300 cc se a ciclo diesel sovralimentato.
L’obbligo di patente nautica in base alla distanza dalla costa
Oltre alla lunghezza della barca entra in gioco, per stabilire l’obbligo o meno di possesso della patenta nautica, la distanza dalla costa.
In pratica la patente nautica è sempre obbligatoria per navigare oltre le 6 miglia dalla costa.
In definitiva, se si è maggiorenni, per condurre una barca a vela senza patente nautica è necessario che la barca non superi i 24 metri di lunghezza e che la cilindrata del motore non superi specifici parametri di potenza sulla base delle caratteristiche della carburazione o del ciclo diesel.
Allo stesso tempo è necessario rimanere durante la navigazione, entro 6 miglia dalla costa.
Per i minorenni valgono invece regole più rigide, fermo restando che non è, comunque, possibile guidare imbarcazioni da diporto prima di aver compiuto 18 anni di età.